Chi conosce la città di Pordenone saprà anche che quella che attualmente si chiama “ Diana La Pasticceria”, nacque negli anni sessanta, col nome di “Pasticceria Popolare” e, proprio in quella pasticceria di Corso Garibaldi, nel 1963, cinquant’anni fa, inizia a lavorare come garzone Luciano Diana. Luciano era allora un ragazzetto di 15 anni, che ogni giorno partiva da casa alle 5 del mattino e percorrendo con la sua bicicletta 15 km per andare e altrettanti per rincasare, arriva sempre puntuale in corso Garibaldi per imparare un mestiere.
A quell’epoca in tutti i mestieri artigianali era fondamentale e necessario – lo sarebbe ancora oggi – partire dalla gavetta per poter acquisire giorno dopo giorno quelle regole e quei segreti professionali che, in passato, erano custoditi gelosamente nella mente dei mastri pasticcieri, poiché allora non esistevano libri o scuole professionali che potessero insegnare questo mestiere.
Luciano, dunque, si forma come pasticciere alla Pasticceria Popolare e, dopo qualche anno, nasce in lui la voglia di confrontarsi e misurare le sue capacità e i suoi saperi in altri ambienti e decide di alternare il lavoro invernale a Pordenone a quello estivo in una famosa gelateria e pasticceria di Lignano Sabbiadoro e lo fa fino a quando convola a giuste nozze con la signora Nadia.
Negli anni ’70 torna alla “Pasticceria Popolare”, questa volta non più come garzone bensì come esperto pasticciere, rimanendovi fino al 1984, anno in cui decide di aprire una propria pasticceria a Porcia, poi, dopo sette anni, nel 1991, ritorna da titolare nella sua amata pasticceria di Corso Garibaldi e vi arriva assieme al figlio Luca, al quale nel frattempo aveva trasmesso una forte passione per i dolci.
Negli anni precedenti Luca aveva iniziato a curiosare, soprattutto a farsi l’idea di quale potesse essere, a prescindere dagli studi compiuti, il suo futuro. In verità Luca aveva sempre nel cuore il ricordo più dolce della sua infanzia: la torta di mele fatta a casa dal papà pasticcere per il suo compleanno, una bontà semplice e vera che non ha eguali e che non ha mai dimenticato.
Quand’era ragazzo andava raramente a trovarlo nella storica “Pasticceria Popolare” dove restava ogni volta affascinato dalle meringhe gigantesche che erano l’attrattiva più importante e poi entrava timidamente nel laboratorio a vedere come si fanno le brioches, il pan di Spagna, lo strudel, i biscotti e le tante altre stupende golosità che uscivano dalle mani di suo padre.
Nel frattempo, conclusa la scuola dell’obbligo, frequenta l’istituto professionale per diventare un perito elettrotecnico, quindi tutt’altro che pasticcere. Poi arriva il momento di svolgere il servizio militare che lo tiene per molti mesi lontano da casa e, una volta terminato, invece che cercare lavoro in un qualche laboratorio d’elettrotecnica, Luca entra come apprendista nella pasticceria del papà, a Porcia.
Papà Luciano, riconoscendosi nel figlio e vedendolo appassionato, lo spinge a frequentare corsi di qualificazione e perfezionamento a vari livelli, in modo che potesse accrescere le sue conoscenze e capacità operative, sviluppando le sue capacità e potenzialità di pasticcere. Nasce così una coppia completa e affiatata nel lavoro, premiata da vari riconoscimenti ottenuti in concorsi nazionali e internazionali del settore:
Luca frequenta poi i corsi a bottega di Mauro e Rolando Morandin a Saint Vincent, in Valle d’Aosta, dove apprende le tecniche di decorazione classica sotto la guida del famoso Guido Bellissima, maestro confettiere e decoratore impareggiabile negli anni sessanta.
Acquisisce, inoltre, le tecniche di lavorazione classica del cioccolato piemontese, della canditura, della confetteria. Quella di Saint Vincent era un bottega di veri grandi artigiani della pasticceria, attualmente ancora attivi.
Luca, continuando ad aumentare le sue conoscenze dell’arte pasticcera, si dedica poi alla decorazione moderna, grazie agli insegnamenti di maestri pasticceri come Luigi Biasetto e Iginio Massari, pionieri della pasticceria moderna.
Un argomento che in quegli anni cominciava a suscitare l’interesse di alcuni artigiani del settore era il lievito naturale: soprattutto perché era una materia di cui allora non si avevano conoscenze certe e documentate, dal momento che la sua conoscenza si acquisiva solo grazie alla trasmissione dei segreti dai veri maestri della lievitazione naturale, tra i quali c’era proprio Rolando Morandin.
Luca vedeva a volte suo padre soffrire perché qualche sfornata di panettoni o colombe non riusciva perfetta, diventando invendibile, non riuscendo per di più a capirne i motivi. Il figlio era allora preso da un’enorme tristezza e anche lui voleva capire le ragioni per cui qualche volta i prodotti non riuscivano. Spesso, in quei frangenti, trascorreva le notti insonni e aspettava il mattino con trepidazione sperando che la nuova infornata desse risultati positivi e quell’attesa era una sofferenza che nessuno può immaginare.
Luca voleva assolutamente sapere perché panettoni e colombe a volte risultavano difettosi e capì che per rispondere alla sua domanda doveva uscire dal laboratorio di famiglia per confrontarsi con chi era maestro nel produrre dolci col lievito madre e apprendere da lui le regole per operare in modo corretto col lievito naturale. Ebbe così inizio il suo felice rapporto con il maestro Rolando Morandin e da quegli incontri i lievitati prodotti dalla Pasticceria migliorarono di anno in anno. Luca era riuscito a far sua la materia e ne era così entusiasta che invitò Rolando Morandin a Pordenone, nella sede della scuola alberghiera di Aviano, dove vennero organizzati i primi corsi in zona sull’impiego del lievito naturale aperti per tutti i pasticceri .
Alla fine degli anni novanta, Luca ritiene sia iniziato il momento di cominciare a partecipare ai grandi concorsi di settore, ben sapendo che il confronto con giovani e maestri di lunga esperienza l’avrebbe fatto crescere, garantendogli una solida preparazione professionale indispensabile per ottenere lusinghieri risultati. E ottimi risultati li ottenne fin da subito:
- Treviso 1996: 1° classificato trofeo “Renato Scalenghe” concorso nazionale di pasticceria artigianale.
- Treviso 1998: 2° classificato trofeo “Renato Scalenghe” concorso nazionale di pasticceria artigianale.
- Verona 1999: 2° classificato al SIAB sezione “pasticciere artistico”.
- Erfut – Germania 2004: medaglia di bronzo olimpiadi di cucina e pasticceria.
Si può affermare che la moderna pasticceria di Luca Diana è nata proprio a seguito di sue importanti esperienze nel mondo dei concorsi e dei rapporti con qualificati maestri, presenze e rapporti che gli hanno garantito una vera, continua e progressiva specializzazione professionale.
Luca ha voluto fin da quando era entrato in pasticceria impossessarsi nel modo migliore delle regole e dei segreti della pasticceria sia tradizionale che moderna, per realizzare una pasticceria capace di unire in modo armonico i dolci della tradizione veneto-friulana alle moderne tecniche di produzione e decorazioni artistiche, con la realizzazione di nuovi dolci, capaci di rispondere al meglio alle richieste dei consumatori.
Il serio sviluppo qualitativo de ”Diana La Pasticceria”, molto apprezzato da un vasta clientela che giunge anche da lontano, si basa dunque su solidissimi presupporti ed è attualmente arricchito da produzioni inesistenti al tempo di papà Luciano, come il cioccolato, i canditi, i lievitati. Ci sono, inoltre, prodotti solidamente legati alle festività e alle varie celebrazioni, come il panettone e il pandoro natalizi, i fritti a Carnevale, la “fugassa” pasquale, ecc.
Credo che a questo punto sia doveroso precisare che tutti i prodotti che si trovano nella Pasticceria di Corso Garibaldi a Pordenone – dalla pastine, ai biscotti, alle torte, ai dolci delle feste, al cioccolato, ai liquorini, ecc. – escono da un laboratorio esclusivamente e strettamente artigianale nel quale entrano solo materie prima di assoluta e certificata qualità.
La storia di un’attività non presenta solo un crescendo positivo, ci sono anche momenti di crisi.
La prematura scomparsa di papà Luciano ha dato, infatti, un brutto colpo alla passione del figlio per il lavoro di famiglia e quello successivo alla grave perdita è stato un anno molto duro, soprattutto dal lato emotivo, perché Luca si è trovato a dover proseguire in prima persona, assumendosi ogni responsabilità, un impegno in una situazione nella quale le ispirazione e i sogni si disintegrarono in un attimo. Solo ricordando i sacrifici che papà Luciano aveva fatto per poter permette al figlio di portare avanti al suo fianco l’azienda di famiglia, diede a Luca la forza a proseguire e migliorare, in una crescita costante, nello sviluppo del binomio qualità e tradizione, che aveva sempre caratterizzato il lavoro di Luciano Diana. Nulla di tutto ciò che di bello e di positivo è avvenuto negli ultimi anni avrebbe potuto esserci se alla base non ci fosse un famiglia solida, dove le impostazioni e i valori fondamentali sono il caposaldo del successo.
Chi la conosce la famiglia Diana o conosce anche solo la Pasticceria, sa che il futuro e il successo di questa bella e ammirata azienda è dovuto soprattutto alla solidità e unità della famiglia, dove tutto è condiviso, gioie e preoccupazioni, successi e cadute.
Luca desidera cogliere l’opportunità di questo volume per esprimere pubblicamente un forte grazie alla mamma, che, con coraggio, giorno dopo giorno, ha spronato il figlio a continuare la tradizione di famiglia che era l’orgoglio e il vanto di papà Luciano. E un caldo grazie Luca lo rivolge a sua moglie Monica, che dopo la scomparsa di papà Luciano, ha lasciato il suo lavoro per la quale aveva studiato, entrando in punta di piedi in azienda e, anno dopo anno, ha reso inimitabile l’accoglienza nella Pasticceria, portando sorriso e gentilezza senza pari. Senza di lei, riconosce il marito Luca, tutto ciò che è oggi la Pasticceria non sarebbe stato, perché i problemi piccoli, se si è da soli diventano enormi, ma se condivisi diventano piccoli e facilmente superabili.
Come i sogni, che se sono solo tuoi sono minuti e spesso irrealizzabili, ma se si sogna in due possono diventare immensi e realizzarsi.
Rendere felice un bimbo alla vista della sua torta di compleanno, non ha prezzo e questa è la più grande ricompensa di Luca e Monica Diana nel loro lavoro di pasticceri nel cuore di Pordenone..